lunedì 4 Dicembre, 2023
HomeLingua MadreScoppia la Cernaia e la guerra entra nei modi di dire
Lingua Madre

Scoppia la Cernaia e la guerra entra nei modi di dire

Una vecchia espressione piemontese ricorda la battaglia in Crimea
È s-ciudij na Cernaia. La traduzione letterale “si è schiusa una Cernaia” va intesa come “è successo il finimondo, una gran confusione” e risale a quella battaglia combattuta sul fiume omonimo il 16 agosto 1855, che segnò una svolta nella guerra e nella quale le truppe piemontesi ebbero un ruolo decisivo.

Il 9 settembre 1855, dopo undici mesi di assedio, cadde la fortezza di Sebastopoli, principale base navale russa del Mar Nero, un episodio che influenzò in modo determinante l’esito della guerra di Crimea per il controllo delle vie di accesso navale e terreste dal Mar Nero al Mediterraneo. Il conflitto tra russi e turchi cominciò nell’ottobre 1853 e nel marzo dell’anno successivo francesi e inglesi scesero in campo a fianco degli ottomani.

Camillo Cavour, all’epoca primo ministro del Regno di Sardegna, sollecitato a intervenire da Francia e Gran Bretagna, colse la palla al balzo, con la speranza di usare in futuro questa chance per ottenere appoggi sulla questione del Lombardo-Veneto, soggetto all’Austria. Il corpo di spedizione piemontese partì da Genova il 25 aprile 1855. Era formato da due divisioni, per un totale di 18 058 uomini e 3496 cavalli, ossia 3000 uomini in più del convenuto. Comandava il corpo di spedizione il generale Alfonso La Marmora; le due divisioni erano agli ordini del generale Giovanni Durando e del generale Alessandro La Marmora, fratello di Alfonso e fondatore dei Bersaglieri.

Dopo una breve sosta a Costantinopoli (Istanbul), ai primi di maggio i piemontesi sbarcarono a Balaklava e rimasero nella penisola di Crimea fino al termine del conflitto, il 1° febbraio 1856. Questo breve prologo era indispensabile per introdurre la spiegazione di un vecchio modo di dire piemontese che trae origine proprio da questi fatti. È s-ciudij na Cernaia. La traduzione letterale “si è schiusa una Cernaia” va intesa come “è successo il finimondo, una gran confusione” e risale a quella battaglia combattuta sul fiume omonimo il 16 agosto 1855, che segnò una svolta nella guerra e nella quale le truppe piemontesi ebbero un ruolo decisivo.

Museo Torre di San Martino della Battaglia. Particolare dell’affresco raffigurante i Bersaglieri durante la Battaglia della Cernaia

 

I russi, tra i quali c’era un giovane ufficiale destinato a diventare famoso, Lev Tolstoj, non riuscirono a rompere l’assedio a Sebastopoli e i Bersaglieri si comportarono con tanto valore da suscitare l’ammirazione degli Zuavi, reparti speciali del corpo di spedizione francese, che offrirono ai “fanti piumati” il loro caratteristico copricapo, il fez, tuttora in dotazione al Corpo: è rosso, con una nappa azzurra, chiamata “la ricciolina”, che dondola da una spalla all’altra attaccata a un cordoncino.

La leggenda vuole che per festeggiare la vittoria i piemontesi offrirono agli alleati una bagna cauda preparata nelle cucine da campo. Dopo la pace di Parigi del 1856 il governo sabaudo volle ricordare quella spedizione: ancora oggi troviamo a Torino corso Crimea, corso Sebastopoli, via Cernaia e la caserma Cernaia. Il nome è stato italianizzato per evitare imbarazzanti riferimenti. Infatti quel fiume lungo appena 35 chilometri sulle cui rive si svolse il combattimento si chiama “piccolo fiume nero”, in russo si pronuncia “ciòrgna rièchka”, e già durante la loro permanenza in zona di operazioni i soldati piemontesi avevano ricamato su quel nome, come dire, evocativo. Si decise di ignorare la pronuncia esatta e di adottare la versione “Cernaia”. L’espressione riferita alla gran confusione si ritrova anche nel modo di dire “È successo un quarantotto”, in questo caso riferito ai moti rivoluzionari del 1848 che coinvolsero e infiammarono numerosi stati europei, Piemonte compreso. 

 

L'AUTORE DELL'ARTICOLO

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Quelle olive nel canestro fecero scoprire Asti al mondo del basket

I ricordi di un inviato speciale al seguito di quei matti della Saclà   Olivolì Olivolà… Oliva Saclà! .  Quando arrivava alla tv l’ora di Carosello, poco...

La collina di Spoon River – Settembre 2014

Battista “Pepe” Bianco 8 dicembre 1925-20 giugno 2014 Partigiano, presidente dell’Anpi Nel 1943 avevo diciott’anni ed ero apprendista alle officine Maina: pensavo al lavoro, non ero uno...

Generazioni di donne a confronto, tutte in cerca di emozioni

È una storia tutta al femminile quella scritta da Mariagrazia Pia, autrice di Come una nuvola (Leone editore). Tutto ruota intorno al personaggio di...

Saranno famosi 3 (o quasi)

Indovinelli: 1 | Ciclo ecclesiastico 2 | Sorrido alla vita 3 | Noi le zucche le suonavamo 4 | Dalla banana alla vite 5 | Pronti al lancio 6 |...

Il tenente di Faletti al Festival di Sanremo

Faletti, quando il suo tenente arrivò al Festival di Sanremo con grande successo di pubblico e di critica musicale.

Giuseppe Nosenzo

Giuseppe Nosenzo ha novantun anni. Il “commendatore” ha percorso un itinerario speciale, ricco di orgoglio, di intraprendenza e intuizioni.

L’astigiano sotto le bombe 224 allarmi aerei, 77 vittime, 168 feriti, danni notevolissimi

Il primo allarme ad Asti risuonò il 15 giugno 1940 Tre giorni dopo l’attacco aereo a Torino che aveva causato 15 vittime   È la notte tra...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE