Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con sfumature appena rosate appaiono quasi all’improvviso qua e là e ti rendi conto di quanti siano gli alberi di ciliegio.
Ma sono sicuro che sia capitato anche a voi di dimenticare, a fioritura finita, dove sono molti di quegli alberi. Ti proponi di ricordare a memoria il punto esatto dove c’era quello stupendo ciliegio fiorito, per poter, in un secondo tempo, andare ad assaggiarne i frutti. I frutti che la natura ci regala. E per regalo intendo proprio gratis, perché parliamoci chiaro: ciulé er ciresi r’è sempre piasìe a tuti. (fregare le ciliegie è sempre piaciuto a tutti).
I proprietari degli alberi hanno da ridire: «R’è nen tant per er ciresi, r’è che s-ciapu i ram e i mangiu mesi» (non è tanto per le ciliegie, ma rompono i rami e me le mangiano quasi tutte). Da ragazzini era consuetudine andare a fregar le ciliegie e la scelta della pianta cadeva sovente là dove il pericolo d’esser acciuffati era maggiore.
Adrenalina pura quando si fuggiva con il contadino alle calcagna che urlava: «Brüti lasarun! vi conosco, vi ho visti e lo dirò a vostro padre». Oggi alla mia età, sarebbe mortificante essere rincorsi da un contadino, ma il problema vero, a ben pensarci, è riuscire ancora ad arrampicarsi sull’albero.
I ciliegi però, anche restando con i piedi per terra, offrono ombra e relax e sarebbe bello stampare una cartina che segnali l’ubicazione delle piante più suggestive. Bisognerebbe fotografare in primavera gli alberi in fiore e tracciarne poi la mappa.
Naturalmente bisogna usare le moderne tecnologie e creare un’applicazione sul cellulare che geolocalizzi le piante su Google maps con un’emoticon raffigurante due ciliegine: cliccando la freccina si sarà guidati verso l’albero più vicino.
Si potrebbe anche indicare il grado di pericolosità a cui si va incontro: se nei pressi dell’albero c’è la casa del proprietario, apparirà un teschietto incazzato di colore giallo. Spingendoci un po’ oltre il percorso dei ciliegi in fiore, si potrebbe osare anche una mappatura dei luoghi dell’amore en plein air. E la nostra mappa virtuale dei ciliegi fioriti potrebbe arricchirsi di un’altra emoticon, magari un… maialino. Mi dicono che non
è più tanto di moda andare in camporella.
Ho un vago ricordo di quando si andava cercando fra le stradine di campagna un posticino appartato per poter stare un po’ in pace con la fidanzata del momento. Ma come dovrebbe essere questo luogo ideale? Piazzola spaziosa, non fangosa e ben protetta da arbusti a foglia larga con vista sulle colline circostanti, avendo a portata di mano la pianta delle ciliegie. A Casorzo hanno il “bialbero della felicità” con un ciliegio che fiorisce ogni anno, sorprendentemente, sopra un gelso. Un miracolo della natura.
E mi dicono che in giro per le campagne di Langa, del Roero e del Monferrato ce ne sono altri di questi miracoli. Segnalateli, custoditeli e quando è stagione andate a mangiarci le ciliegie. Lo sapete? Se in quei posti ci saranno momenti felici, crescerà tutt’attorno la suadente erba ciularina, una rarità botanica che profuma di nostalgia.