6 GIUGNO, LUNEDÌ
A cagione della molta pioggia il Tanaro ha guastato le rive, massime prima di arrivare al Ponte nuovo; ma il Borbo gonfiando ha fatto assai più male, perché cresciuto da tutte le valli che mettono nel suo letto, strascinò fieni molti incontrati nei prati stati già tagliati, abbatté molti grani in modo che è impossibile potersi alzare, strascinò attrezzi di campagna che incontrava, e tra le altre cose strascinò fino un’aratro con tutta la sua ferramenta; guastò i due ponti vicino alla Città, ruppe le pianche che si erano già fatte e tanto si dilatò verso la Città alla sinistra della Porta di S. Secondo (attuale Via Roero/Via XX Settembre), che portò via quantità di terreno coltivato in orto, e se altra piena simile, o al più due ancora ne vengono come questa è cosa certa che si viene a pochi passi dal muro della Città.
OTTOBRE, LUNEDÌ 30
Borbo allaga e abbatte ponte. A cagione della pioggia abbondante il Borbo non solamente allagò le campagne vicine, ma abbatté molti ponti, e tra gli altri quello di Villafranca, che è sulla grande strada di Torino, e i due ponti posticci vicino alla nostra Città, cioè degli Apostoli (attuale Viale Don Bianco) e di S. Rocco (attuale SACLA’), strascinò gran quantità di terreno degli orti vicino alla Città dalla Porta di S. Rocco verso il Tanaro, ed il casotto di uno di essi orti: e se accade ancora un paio di volte un’inondazione simile, è certo che Borbo viene contro le mura della Città, perché al presente non è più lontano di sette in dieci trabucchi dalle medesime.
Dal Giornale d’Asti di Stefano Giuseppe Incisa, all’anno 1815