Quello dei cavalieri giostranti è il tema di un affresco che si trova in un antico palazzo di Via Roero, ad Asti, che costituisce il punto di partenza per l’elaborazione di una storia personale e collettiva da parte dell’Autrice, nata a Mombercelli e docente di Lettere Classiche ad Asti. Il punto di forza del volume risiede nella capacità di indagare il passato remoto (remotissimo) della nostra Città attraverso gli strumenti del passato più o meno prossimo. Perché la storia non si sviluppa secondo compartimenti stagni, ma costituisce un flusso che si alimenta continuamente attraverso gli strumenti dell’indagine storica e del ricordo.
E così la storia medievale di Asti città potrà essere meglio compresa se il punto di partenza è quello dell’Italia del dopoguerra, che vive lo spettro (mai purtroppo sopito) dell’alluvione, che si ricostruisce attraverso la scuola, che indaga le proprie radici. In questa opera di tessitura e recupero appare essenziale lo sguardo femminile, in grado di impreziosire ogni dettaglio, di isolare e contestualizzare i numerosissimi angoli di bellezza e gli spiragli di storia che si affacciano tra le pieghe della nostra città. Il fulgore di Asti, il più antico e potente Comune del Piemonte, non è dunque cristallizzato e consegnato al passato, ma costituisce il motore immobile attraverso cui rivivere la nostra esperienza di cittadini e cittadine, ogni giorno.