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La Collina di Spoon River

Astigiani dedica queste pagine a chi è salito sulla Collina della nostra Spoon River. Una manciata di parole alla loro memoria.

Gianluigi Faganelli
Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018
Geologo e insegnante di scienze

Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali mi indussero ad accettare l’incarico di direttore della fabbrica di gesso a Cocconato, poi, esaurita quest’esperienza, che mi aveva portato in giro per l’Europa, passai ad insegnare matematica e scienze nella scuola media del paese, venendo in contatto con generazioni di alunni.

Illustrando le meraviglie e i segreti della natura, cercai di trasmetterne agli studenti l’amore e il rispetto, accompagnandoli nella loro maturazione e allestendo una serie
di gite perché scoprissero l’incanto del nostro Paese dalle amate Cinqueterre all’avvincente, anche dal punto di vista minerario, Isola d’Elba. Credo di aver sparso molti semi che, a poco a poco, hanno dato frutti e che, al culmine di una vita attiva,
posso ammirare da quassù nella mia raggiunta serenità

Stefano Milano
15 Febbraio 1948 – 14 Dicembre 2018
Ex Ferroviere, sindacalista SPI CGIL, Fondatore di Asti Possibile, Collaboratore di Federconsumatori Asti

Avrei voluto fare ancora tante cose, piccole e grandi, come tirare fuori l’auto dal garage alle mie figlie per non farle tardare al lavoro o aiutare l’amico Piero al Palafreezer. Avrei
voluto fare ancora tante battaglie politiche, tante vertenze sindacali, andare con i banchetti informativi sotto i portici e discutere con i più cocciuti per tentare di cambiare la mia città e il mondo con le mie idee di sinistra, progressiste e ambientaliste.

Non facevo tutto questo per me, ma per la mia famiglia che ho sempre trattato con premura e anteposto a tutto. E lo facevo per i più deboli che, da quando sono andato in pensione, ho tentato di difendere con tutto il mio impegno e le mie energie tanto da
meritare da mia moglie il soprannome di “Don Chisciotte dei mulini a vento”.

In rappresentanza dello SPI CGIL, per esempio, mi recavo spesso in alcuni paesi dell’Astigiano per aiutare gli anziani pensionati nel disbrigo delle loro pratiche. Mi piaceva spostarmi in bicicletta, leggere il giornale e commentare le stranezze del mondo. Mi piaceva esserci e dire la mia, soprattutto nelle situazioni decisive. E sorridevo, sorridevo sempre, soprattutto per accogliere le scelte e le opinioni che non condividevo. Ora tocca a voi che restate: siate curiosi, informatevi, combattete per i vostri ideali. Continuerò a sostenervi da quassù con l’entusiasmo e lo spirito vitale che spero di aver sprigionato in ognuno durante il tempo trascorso insieme.

Andrea Degioanni
5 ottobre 1933 – 2 gennaio 2019
Ex segretario generale del Comune di Asti dal 1987 al 1998

Quante volte sono salito sullo scalone del Municipio in piazza San Secondo. Ho visto passare sindaci, giunte, consiglieri. Quanti verbali, quante parole. Le mie erano sempre
pacate, ho cercato sempre di far rispettare la legge e i regolamenti.

Ho amato Asti ci ho vissuto con mia moglie e le mie due figlie Maria e Anna. Quando sono andato in pensione sono tornato al mio posto preferito in Liguria, a due passi dal
mare tra San Lorenzo e Civezza, vicino ad Imperia. Mi sono goduto l’ultimo sole e mostravo con orgoglio agli amici le piccole banane che riuscivo a produrre da un albero nel giardino di casa. Miracoli del clima e della gentilezza.

Natalina Franco Currado
1 marzo 1931 – 7 gennaio 2019
Ex direttrice laboratorio analisi e residente Soroptimist

L’amore delle mia vita l’ho incontrato tra il sangue. Niente di cruento per carità. Erano i campioni per le analisi di laboratorio all’ospedale. Io giovane analista (sono poi diventata direttore del laboratorio) al piano terreno del vecchio ospedale e lui medico:
Carlo, l’uomo della mia vita.

Una vita insieme lunghissima e intensa. Fino a quando lui è arrivato a 104 anni.
Vivevamo nel rione Don Bosco, ma sono sempre stata legata a doppio filo a San Rocco dove, di fronte alla chiesa, ho trascorso molti anni con i miei genitori Pinìna e Candido, che con mio fratello Marco e Franca hanno tenuto per tanti anni il bar tabaccheria, cuore pulsante, ritrovo e punto di riferimento del rione. Là ho vissuto gli avvenimenti della vita sociale, compresi il carnevale e il Palio. Mi sono dedicata a diverse iniziative della città. Ricordo con piacere quando, con alcune altre astigiane intraprendenti, abbiamo fondato il Soroptimist e poi l’Inner Weel, di cui sono stata anche due volte presidente.

Da questa nuova dimensione continuerò a seguire le iniziative dei miei amici ed a tenere d’occhio gli avvenimenti della mia Asti.

Piero Farò
18 giugno1945 – 9 dicembre 2018
Impiegato Maina

Negli ultimi tempi è stata davvero dura, ma adesso posso dire di essere sereno, con quello che resta di me accolto dalle acque, dolci e salate, che tanto ho amato in vita.
Una vita di lavoro e di passioni. E a proposito di passioni, sono state proprio tante e tutte vissute con piena consapevolezza dell’impegno che ogni volta ci mettevo, tanto che qualcuno ha sostenuto che talvolta le prendevo fin troppo seriamente, ma questa è stata la cifra del mio carattere: quando mi rendevo conto che qualcosa non andava, non esitavo a dirlo a chi di dovere e magari anche ad andarmene perché le mezze
misure non mi sono mai piaciute.

Però quante belle avventure ci sono state nella mia esistenza, da quelle di suiveur cestistico dell’era Saclà e poi di dirigente della Tubosider alla straordinaria vicenda dei Bric di Pietro Baudino, dalla passione per l’opera lirica a quella per le eccellenze del vino che si degustavano all’Onav, dal felice passatempo dei tarocchi a quello della pesca. Ah, quante trote ho portato a casa in tutti questi anni e adesso in acqua ci son finito io, e tutto sommato devo dire che qui mi trovo bene.

Mauro Biamino
23 maggio 1955 – 15 gennaio 2019
dirigente industriale

Ragazzi, figlioli: Alessandro, Irene, Giulia lo so che non sarà più come prima, ma non perdete l’appuntamento con le nostre cene del venerdì. Io sarò con voi, come sempre. E ci sarò a vedere i gran premi di Formula Uno in televisione anche se non troverete più il vassoio di brioches fresche per allietarvi il risveglio.

Mettete in moto qualche volta e fate un giretto con la mia Vespa, vi porterà sulle colline dell’Astigiano, fino alla mia Castagnole Lanze dove riposo. Giravo in Vespa anche nel traffico milanese e mi sentivo in forma. Ho lavorato tanto e se debbo condensare in una parola il lavoro di una vita direi: rame. Ci ho lavorato fino all’ultimo come direttore
commerciale di una azienda friulana con filiale di Lissone. Sul rame ho costruito la mia vita professionale. Mi piace la sua duttilità e il colore che con il tempo cambia, ma non ne intacca l’essenza. Fate come me, ora sono cambiato, ma l’essenza resta.

Italico Sarzanini
10 dicembre 1935 – 11 febbraio 2019
Impiegato amministrativo Inps
Ex consigliere comunale

Silvia, bambina mia, non ricordare l’angoscia degli ultimi giorni… Ho tenacemente cercato di condividere le tue lotte e conquiste, nonostante i limiti della mia salute precaria, che faceva sì che tutto fosse impegnativo per me, anche salire una scala,
camminare con passo sicuro lungo una strada. Ora, provo una tenerezza e gratitudine infinita per i nostri pomeriggi in campagna, per il sorriso con cui mi guardavi, attraversando il cortile, aprendo una porta, scattando fotografie dei tuoi girasoli, con quel giallo che mi offriva una luce che nessuna paura poteva spegnere.

Gratitudine, per le ore trascorse insieme a raccontarti gli anni di consigli comunali, a commentare gli avvenimenti cittadini e nazionali, condividendo idee e ideali, che erano
stati ragione di impegno politico e che ritrovavo nella coerenza delle tue convinzioni. Grazie, per tutte le volte in cui ho sentito che eri orgogliosa di me. Posso confidarti di essere sempre stato orgoglioso di te. Ora, che l’ombra che avremmo voluto scongiurare è calata, resti a te, resti a Gloria, per quasi sessant’anni mite e forte compagna dei miei giorni più belli e di quelli più tristi, il mio infinito abbraccio. Illumina il mio viaggio la luce dei nostri girasoli.

Franca Morra
15 settembre 1972- 15 febbraio 2019
Ristoratrice

Non smettete di preparare la crostata e neppure la torta di mele. Vi ho lasciato le ricette che mi aveva passato la mamma. Ricordatemi così, tra i fornelli del nostro ristorante “Il cavolo a merenda” a preparare i dolci che piacevano tanto. Dicono che
ero dolce anch’io, come i miei piatti.

Ho lavorato con passione finché ho potuto, accanto a mio fratello Thomas, con l’allegra famiglia “del Cavolo” e con l’amore di Stefano. Noi siamo di Tonco, ma ho vissuto
e amato Asti fin da ragazza, quando sono venuta a lavorarci da commessa nel centro storico e persino già in via Garetti. La vostra Frankina sarà sempre nel profumo dei dolci, nel sorriso di chi accoglie, nel ricordo dei tanti che mi hanno voluto bene.

Gianpiero Roberto
3 settembre 1951- 18 febbraio 2019
Dipendente Asp in pensione

Hai visto Marga che sono arrivato. Non ci ho messo molto, meno di un anno e ti ho raggiunto. Lo capivi anche tu che per me qui non era più come prima. Troppo vuoto, troppi ricordi. Hanno detto che nella mia vita sono stato dolce, mite e gentile. Certo non ero e non sono mai stato uno aggressivo, ma le mie idee, i miei ideali di giustizia sociale li ho sempre difesi, anzi li abbiamo sempre difesi insieme.

Ho salutato Moncalvo, le colline della mia gioventù, gli amici veri che non dimenticano e ti ho raggiunto Marga. Continueremo insieme a seguire con stupore e orgoglio i successi nella ricerca di nostra “nipote” Elena. Lei lo sa, tra le sue astro particelle adesso ci siamo anche noi.

Luciano Rissone
29 settembre 1947- 25 febbraio 2019
Tecnico alla Waja Assauto e appassionato di arti marziali

Da piccolo ero per tutti “Dada pajiasu”. Immaginate un po’ il perchè? Con la mia “faccia di tolla” ero solito ottenere quello che volevo, o quasi. Sono nato e cresciuto in una famiglia patriarcale dove però non sono mai mancati l’allegria, il buon umore e tanti “sfottò”. A partire dai miei “veci” Berto e Anna, per continuare con gli altri fratelli moschettieri: Gianni, Chicco e Cristina.

Dopo il diploma da perito metalmeccanico sono partito per la naja, come ufficiale
di complemento negli alpini. Dopo il congedo ho trovato lavoro, come migliaia di altri astigiani, alla Waya alla quale ho dedicato gran parte della mia vita, ripagato da grandi
soddisfazioni in tutto il mondo, da Oriente a Occidente. Nel mio tempo libero ho fatto sport, tanto sport: calcio, scherma, atletica, sci, judo e karate. Anche nello sport
ho calpestato un bel numero di “tatami” per l’Italia e l’Europa con il mio fratellone Maestro Gianni ed un sacco di atleti del C.S.K.S. Asti.

Poi la musica, che mi ha permesso, negli anni 60 e 70 di conoscere e suonare con tanti bravi musicisti con i quali ho condiviso momenti indimenticabili e grandi abbuffate.
Quando ho incontrato la donna della mia vita, Rosanna Marletto, ho deciso che era ora di “fermare la mula” e godersi la vita a due. Poi è arrivata la piccola Gaia, nostra figlia, il tesoro più grande che potessi ricevere. Non potrò presenziare alla sua Laurea,
purtroppo, ma sarò a fianco a lei, sempre e ovunque. ‘S vughima, neh!

L'AUTORE DELL'ARTICOLO

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Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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