mercoledì 11 Dicembre, 2024
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Dalle reti per salumi è nata l’idea del Surgifix

Il successo imprenditoriale dalla Fra di Cisterna e Dusino

Serendipity è una “parola d’autore”, coniata nel Settecento dallo scrittore inglese Horace Walpole. Indica la fortuna di scoprire, per puro caso, qualcosa di imprevisto e importante mentre si stava cercando tutt’altro. Nella storia della Fra Production, fondata negli anni Sessanta a Cisterna d’Asti, la serendipità ha giocato un ruolo fondamentale.

Ma andiamo con ordine. Protagonisti di questa storia sono una coppia di sposi: Giuseppe Mignone, nato a Cassinasco nel 1917, e Vittoria Cherio, classe 1921, titolare di un piccolo laboratorio di maglieria a Brandizzo nel Torinese. Si sposano nel 1952. L’anno dopo viene alla luce la figlia Adriana.

La signora Cherio aveva sette sorelle e il marito di una di queste faceva il macellaio: fu proprio vedendo il cognato impegnato con lo spago per la creazione artigianale di una rete per insaccati che Giuseppe Mignone ebbe l’idea di “industrializzare” la produzione di queste reti per usi alimentari, avviando così la sua impresa.

Era il 1959. Mignone modificò i telai della piccola azienda tessile della moglie creando le prime reti per insaccati in cotone. Questo cambio di produzione, ideato per agevolare la legatura in ambito alimentare, gettò le basi per la futura azienda.

Mignone, nato in una famiglia contadina, aveva ricevuto un’istruzione tecnica, diplomandosi con menzione onorevole come perito elettrotecnico alla Società delle scuole tecniche operaie di San Carlo a Torino.

Nel 1939 era stato chiamato alle armi nel 3° reggimento alpino Battaglione Fenestrelle. Aveva combattuto in Croazia e dopo l’8 settembre 1943 era stato catturato dalle truppe tedesche e deportato prima in Macedonia per poi finire in Germania come decine di migliaia di altri soldati italiani.

Fu liberato nel 1944 dalle formazioni partigiane di Tito.

A guerra finita tornò in Piemonte. Fu in questo periodo che conobbe Vittoria Cherio.

Dal 1945 al 1960 aveva lavorato come operaio elettrotecnico alla Società Idroelettrica Piemonte di Torino, dove aveva già iniziato a manifestare il suo talento e la sua inventiva, creando un dispositivo per impedire il contatto diretto dell’olio del trasformatore con l’atmosfera.

 

Telai per la creazione delle reti Surgifix

La geniale intuizione di Giuseppe Mignone l’alpino elettrotecnico

La grande svolta nella vita imprenditoriale della famiglia arrivò – per serendipità appunto – nel giro di pochissimi anni. Giuseppe Mignone era alle prese con un problema dermatologico al braccio che lo costringeva a una serie di bendaggi efficaci ma fastidiosi, specialmente in estate, che rendevano difficoltose le sue attività quotidiane.

Un giorno, tornando a casa dopo le cure ambulatoriali, pensò di sostituire i bendaggi con una delle reti alimentari prodotte nell’azienda di famiglia: scoprì che, in modo grezzo ma efficace, quella rete teneva ferme le bende e allo stesso tempo permetteva alla pelle di traspirare.

Con addosso questa medicazione improvvisata si recò alla visita successiva, all’ospedale di via Botallo ad Asti. Lo specialista che lo aveva in cura lo accolse con un misto di sorpresa e positivo stupore. Lodò l’iniziativa e fece ancora di più: spronò Mignone a sviluppare questo progetto e a fare ricerca per migliorarlo.

 

Il “riconoscimento per invenzione industriale” concesso al Surgifix dal Ministero dell’Industria e del Commercio.

Nel 1963 il brevetto della rete elastica per le medicazioni

L’imprenditore non se lo fece ripetere due volte. Con la moglie presentò, il 29 settembre 1961, la richiesta di brevetto per l’invenzione industriale di un “mezzo costituito da un tessuto tubolare elastico per mantenere in sesto la garza di medicazione in sostituzione delle bende”.

L’Ufficio centrale dei brevetti del Ministero dell’Industria e del Commercio concesse il “riconoscimento per invenzione industriale” il 31 dicembre 1963: era il brevetto numero 659135.

Nasceva così il Surgifix, lanciato sul mercato come “la prima rete tubolare elastica per medicazioni realizzata per garantire il benessere del paziente”, che per 25 anni, secondo i tempi dettati dalla legge, regalò alla “Fra di Mignone & Cherio” i benefici del monopolio su scala mondiale, decretando il vero boom dell’azienda sul mercato italiano e internazionale.

Il successo fu immediato e travolgente: il Surgifix veniva incontro a un bisogno rimasto fino a quel momento insoddisfatto e aveva caratteristiche tecniche superiori a quelle di ogni altro oggetto similare studiato all’epoca.

Si iniziò a venderlo in tutto il mondo, aprendo anche delle filiali commerciali negli Stati Uniti e in Giappone: quasi ogni bambino, adulto e anziano ha utilizzato almeno una volta nella vita una rete elastica medicale Surgifix della Fra Production.

Lo spiccato genio imprenditoriale e la creatività di Mignone erano stati premiati. Ancora oggi, alcuni dei macchinari usati in azienda sono frutto del suo lavoro intellettuale e manuale e dei suoi progetti: macchinari inventati tre decadi fa e tuttora all’avanguardia che consentono alla Fra Production una velocità produttiva superiore ai principali standard del mercato.

Negli anni successivi l’azienda ha ampliato e diversificato progressivamente il proprio portafoglio prodotti, aggiungendo alla gamma altri ritrovati di vari settori: le medicazioni pronte all’uso destinate alle dita, dispositivi medici per incontinenza, maternità e trattamenti post operatori a livello ginecologico, borse ecologiche “Ecottonbag”.

La prima fabbrica era stata impiantata a Brandizzo, in provincia di Torino, nel 1961. Già nel 1962 la Fra aprì i battenti nella sede storica a Valle San Matteo, mantenendo però ancora una dimensione quasi artigianale, con poche decine di persone impiegate. Ma tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta la crescita, legata al successo del Surgifix, ha avuto una fortissima accelerazione e l’impresa è cresciuta. A metà degli anni Settanta venne costruito lo stabilimento di Dusino San Michele: 6 mila metri quadri dedicati interamente alla produzione di reti elastiche per il settore alimentare. Poco dopo un secondo stabilimento per i prodotti medicali fu edificato di fronte alla sede storica di Cisterna.

 

Una coppia di Cavalieri con la passione per la musica

Il 27 dicembre 1971, a Roma, Giuseppe Mignone fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere delle Repubblica dal presidente Saragat.

Lo stesso riconoscimento è andato alla moglie Vittoria Cherio il 2 giugno 1973. Il Cavalier Mignone restò in azienda fino alla fine dei suoi giorni nel 2003. Lavorando, continuando a scegliere con attenzione i collaboratori e creando con essi una grande famiglia, come testimonia il bassissimo turn over dell’azienda in cui ancora oggi lavorano persone assunte negli anni Settanta e molti dei loro figli. Il Cavaliere restò sempre in prima linea per sostenere la sua azienda, seguendo tutto ciò che riguardava il settore tecnico e l’avanzamento tecnologico della Fra Production: ritocchi, assemblaggi e progettazioni di dispositivi “ad hoc” sono stati il suo pane quotidiano. Sottraeva al lavoro solo qualche ora per dedicarsi alla sua seconda passione: la musica. Suonava il pianoforte con ottima tecnica e compose più di cento brani con cui partecipò a diversi concorsi.

Giuseppe Mignone viaggiò nel mondo facendo conoscere ovunque il Surgifix. Qui in una fiera di settore negli Stati Uniti

Il testimone è passato alla figlia Adriana e poi al nipote Patrick

Dopo gli studi in Economia arrivò in azienda la figlia Adriana, che dal 2003, quando il Cavaliere è scomparso all’età di 85 anni, assunse la guida della Fra Production. Figlia di una generazione diversa, ha dato alla Fra Production un’impronta decisamente più manageriale e moderna. La direzione di Adriana Mignone fu però di breve durata: è scomparsa infatti prematuramente nel 2009 lasciando al figlio Patrick la presidenza e con essa l’onere di traghettare l’azienda verso una fase ancora nuova.

Patrick Bosco Mignone, che oggi ha 42 anni, fin da ragazzino ha vissuto l’azienda di famiglia. Il 7 settembre del 2000 era stato assunto come impiegato, affiancando i responsabili di vari uffici, dall’amministrazione alla qualità, e i capireparto degli stabilimenti di produzione. Una gavetta necessaria.

Da presidente, alla terza generazione imprenditoriale, ha scelto di mantenere il forte legame locale dell’impresa, rifiutando proposte di acquisto che sono arrivate anche da lontano, e di affidarsi a una struttura manageriale forte, guidando l’azienda da una posizione defilata.

Oggi la Fra Production ha raggiunto i 55 anni di attività. Nel 2015 di fianco allo stabilimento di Dusino San Michele ne è stato costruito un altro con annessa palazzina uffici e tutte le attività sono state trasferite in quest’area di 40mila metri quadri complessivi.

La Fra Production ha acquisito un’azienda negli Stati Uniti

L’ultimo fatturato della Fra Production raggiunge circa 15 milioni di euro l’anno, con 123 dipendenti tra management, amministrazione, produzione, ricerca: la scorsa estate la società ha acquisito un’azienda statunitense con 110 dipendenti in North Carolina che opera in ambito medicale. È la prima acquisizione per la società per azioni astigiana, che è diventata così a tutti gli effetti una multinazionale del benessere.

E tutto partì con serendipità da quelle reti per i salumi.

SCHEDA DELL’AZIENDA

Fatturato: 15 milioni di euro

Quota export: 65% (Europa, Usa, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Medio Oriente, Nord Africa)

Dipendenti: 123

Sede: Via delle Poste 16

Dusino San Michele

 

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

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Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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