venerdì 18 Ottobre, 2024

Lingua Madre

Nei detti popolari l’influenza della luna sulle sorti di colture e...

Il Cavalier Giovan Battista Marino (1569-1625), napoletano, “gran maestro della parola”, la definì «del padellon del ciel la gran frittata». Nonostante questa ignobile scelleratezza,...

Il lupo non mangia l’inverno

Il passaggio di stagione nei detti popolari

Rassegnati al destino tra salite e discese

Il pagmento dell'"affitto" al gestore del locale per l'uso del biliardo o del mazzo di carte.

Quando all’osteria dopo il gioco si pagavano “i fabbri”

Il pagmento dell'"affitto" al gestore del locale per l'uso del biliardo o del mazzo di carte.

Sei proprio un “maramau”

Questa parola indica in astigiano una persona poco affidabile, infida. L’origine è antica e deriva da Fabrizio Maramaldo, capitano di ventura originario di Napoli. Nel 1530, dopo la battaglia di Gavinana, uccise a sangue freddo il capitano del Popolo di Firenze Francesco Ferrucci, già ferito, che morendo gli urlò: “Vile, tu uccidi un uomo morto!”. Da allora maramaldeggiare significa prendersela cinicamente con chi non può difendersi.