1814
22 gennaio
Già dal principio della settimana scorsa si diede principio ad abbassar la torre Rovera nel Palazzo della famiglia Roera che fa fronte verso ponente alla contrada della detta denominazione; questa era ancora totalmente intera, come si vedeva dalla sua terminazione, ed era certamente la più bella di tutte quante le ancora esistenti; un piccolo abbozzo della sua forma si vede al n° 13; i finestroni erano divisi in due aperture sopra le quali vi era l’arma Rovero, cioè tre ruote, il finestrone poi era tutto a scacco di cotto, e di pietra morta. Il motivo di tale abbassamento si dice perché si teme che possa minacciare: questa si abbasserà solamente fino al piano del palazzo, cioè quasi fino al piano del terzo finestrone.
24 gennaio
Anche la seconda torre del Vescovado si vuol organizzare (cioè abbassare) fino all’altezza del Palazzo, e questa mattina se gli diede principio. Questa torre non è bella, ma però tutta intiera, ed ha sui quattro contorni i merli, più alta dalla parte di mezzanotte, pendente verso mezzogiorno: questa torre si abbassa perché si dice che può minacciare per le molte aperture che si sono fatte al piano di terra: essa è tutta uguale da cima a fondo, ed ha alcune finestre solamente senza alcun ornamento: è però in linea retta col palazzo medesimo del Vescovado, alquanto sul fine del palazzo verso il ponente.
Dal Giornale d’Asti di Stefano Giuseppe Incisa, all’anno 1814, il venerdì 14 gennaio.