Saub, Ussl, Usl, Asl: paiono sospiri o singhiozzi da fumetto disneyano. Invece sono gli acronimi utilizzati per siglare le trasformazioni, più formali che pratiche, del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Il circolo aziendale dell’ospedale astigiano quanto meno ha fatto una scelta più armonica: Crasl, sintesi tra le iniziali di circolo ricreativo aziendale e, appunto, Asl di Asti che con i suoi oltre 2400 dipendenti è di gran lunga il più importante datore di lavoro di tutto il territorio.
Il primo presidente fu il primario Sorisio oggi il circolo è guidato da Giorgio Gallo
L’idea del circolo aziendale si deve a un gruppo che nel 2004 decise di rimettere in piedi un’iniziativa già avviata nel 1985, poi lentamente spentasi. Ai tempi del primo tentativo facevano parte del direttivo Sergio Ardissone, Giorgio Gallo, Clara Chiaranda, Giorgio Gentile, Bruno Guadagnin, Gigi Epifani, Giuseppe Barolo. Il ruolo di presidente fu ricoperto dal primario della divisione chirurgica, Fernando Sorisio. Anche se si trattava di un progetto embrionale, fu comunque possibile organizzare alcune iniziative, come le feste per eleggere Miss Ospedale. La seconda nascita del Cral, ribattezzato Crasl, risale al 2003, con Giorgio Gallo, tecnico elettricista ora in pensione, ancora alla ribalta. È lui a raccontare il curioso incipit della nuova avventura: «Negli anni di vuoto associativo avevo comunque il desiderio di ripartire con il progetto. L’input fu «calcistico», nel senso che organizzammo l’edizione annuale del torneo degli enti, a cui partecipare come sempre con una formazione. Contro i pronostici, la nostra compagine – del tutto autarchica in quanto costituita di soli operatori sanitari – si impose su squadre che rappresentavano istituti bancari che ingaggiavano all’uopo, e per ragioni di visibilità, giocatori di categoria che in filiale avevano al massimo un conto corrente». Gallo ricorda ancora: «La notizia del nostro successo finì sui giornali e noi scegliemmo, con sottile vena polemica, di non inserire tra i ringraziamenti di rito quelli per l’azienda (al tempo Usl 68), vista la scarsa attenzione manifestata nei nostri confronti. Intervenne il direttore generale di allora, Antonio Di Santo: si complimentò e promise il suo interessamento, a cominciare dalla fornitura delle tenute di gioco con tanto di sponsor aziendale. Miracolosamente potemmo contare su un locale nella palazzina del Don Bosco, che restava libero una volta terminato il turno degli impiegati. Avevamo un armadio dedicato e, in fondo al corridoio, il telefono, la stampante per le fotocopie e i ciclostili. Un miracolo, per gente abituata a incontrarsi al bar». Crebbe l’entusiasmo, e la sensazione di suscitare interesse e partecipazione portò a elaborare atto costitutivo e statuto, indire elezioni tra i dipendenti ospedalieri (di Asti e Nizza) ed eleggere il nuovo direttivo, con Gallo, per esperienza e competenza, presidente e, chi scrive, vice. E, come si dice dalle nostre parti, «partì la colomba»! Per due anni il Circolo ottenne un finanziamento regionale, in seguito contò sulle quote di iscrizione, qualche donazione e le sponsorizzazioni. Sul numero zero del nostro «Giornalino della mutua», datato dicembre 2003, i soci risultavano ben 835: «[…] al vertice dei circoli della provincia – si legge su quelle pagine – con 48 convenzioni con attività commerciali, 4 viaggi in programma con 157 partecipanti, 4corsi di danza già realizzati e 5 in fase di svolgimento, per 143 partecipanti, 4 tornei di calcio, tennis, ping pong e bowling».
Nel 2003 memorabile festa in discoteca
Memorabile la festa del dicembre 2003 alla discoteca Centotredici, occasione per insignire Sorisio del titolo di Presidente onorario del Crasl. Suonavano i Fiftyone-Fifty, rock band composta in buona parte da sanitari. Ne facevano parte il sottoscritto e il collega ortopedico Gian Magliano, l’amministrativo Piero Mussa, l’infermiere «Joseph» Baronio che già militava nei Farinei d’la Brigna. Si videro medici roteare con le loro infermiere; un primario improvvisò una danza del ventre quasi professionale; gran parte del gruppo del DEA invadeva il palco per esibirsi in un travolgente balletto sincrono. Avremmo dovuto smettere alle 23.30, ma la sarabanda non tendeva a placarsi. Sotto gli sguardi preoccupati dei gestori, si andò avanti fin quasi all’una. Seguirono negli anni altre serate molto animate nel cortile del circolo Way Assauto, a Villa Badoglio, al palazzo Crova di Nizza dove i ballerini, per il poco spazio, triturarono le aiuole di fresche violette e il Crasl dovette rimborsarle.
Corsi di ballo e inglese e in scena con gli Aslanti
Il circolo propose tra le sue attività il ballo con Chiara Chiaranda, oggi sotto la guida di Lina Turetta; i corsi d’inglese, condotti in principio da Allan Thourbon, curati ora da Piero Mussa; e ancora la compagnia teatrale, nata come semplice scuola di recitazione e divenuta «Gli Aslanti». Diretta prima da Isabella Bigliuti, oggi da Riccardo Fassone, ha interpretato testi di Campanile, Wilde e altri lavori originali. Rispettando il motto dell’associazione: «Cultura, Sport, Tempo libero, Solidarietà», negli anni Crasl ha collaborato e offre sostegno ad associazioni come Wecare Onlus, Lilt (lega tumori), Sos Diabete, Idea, Oremi, Astro, Aisla e altre. Crasl è e rimarrà un circolo aperto a chi voglia iscriversi o partecipare attivamente alla sua vita. Ne è esempio Walter Basso, dirigente assicurativo, entrato nel gioco come semplice sponsor e divenuto parte integrante e componente del direttivo. O come Carlo Gambetta, entrato nel gruppo dirigente nel 2006, dopo aver combattuto, e vinto, una dura battaglia di salute. Per trent’anni ha lavorato in farmacia, quasi sempre in trattamento di dialisi. «Sono entrato nel consiglio trovandovi amicizia, solidarietà, impegno nel dar gioia al prossimo. Ora sto bene, e avendo ore finalmente libere dalla terapia ho voluto restituire in solidarietà una parte di quanto avevo ricevuto». Il circolo Crasl conta oggi 750 soci e ha sede operativa negli spazi dedicati al volontariato all’interno dell’ospedale Cardinal Massaia.