Chi sono gli “angeli dalle colline”? Aldo Giordanino, classe 1966, scrittore astigiano colto e raffinato, cerca di individuarli in una serie di racconti che si soffermano tra le pieghe della storia (là dove la macro-storia dei grandi eventi si mescola alle innumerevoli micro-storie individuali, più nascoste ma non meno importanti). Dai Martiri della Repubblica Astese del 1797 al mercante Rinaldo d’Asti (raccontato da Giovanni Boccaccio nel Decameron), al Diavolo Rosso, al poeta Giuseppe Lazzarone, molte sono le voci, le anime astigiane (gli “angeli”?) che come presenze silenziose si svelano al lettore, evocati dai pensieri e dalle riflessioni dell’autore, e lo guidano dentro la loro storia. Il punto di forza di questo volume è costituito dalla capacità di Giordanino di “maneggiare” il materiale storico di cui dispone non solo con la cura e l’attenzione dello storico, ma con la sensibilità e l’onestà dello scrittore appassionato e coinvolto.
La Storia, dunque, non è maltrattata, non costituisce un mero pretesto, ma viene integrata nella contemporaneità, e con essa instaura una sorta di dialogo, di interazione. Il primo racconto, dal cui titolo il volume prende il nome (a parere di chi scrive, il più riuscito), costituisce un esempio perfetto di questo modo di narrare: nella cornice del mercatino dell’antiquariato che tutti gli astigiani hanno avuto modo di visitare, almeno una domenica di fine mese, i pensieri inquieti legati a un amore imperfetto si confondono e trovano parziale ristoro nei versi di Lazzarone, «poeta di cui quasi nessuno si ricorda più»: «L’amor s’avsina. Scot-lo, spet-lo e spera:/il so pas d’avlu la sa, la strà pù giusta».