Le radici di Papa Francesco

Astigiani dedica questa mappa alle radici di Jorge Mario Bergoglio eletto Papa il 13 marzo 2013 con il nome di Francesco. Una vite con il ceppo che prende forza dalla terra astigiana, cresce in Argentina e arriva al Soglio pontificio di Roma

La crescita di una città

Per qualche urbanista Asti doveva diventare una città di oltre centomila abitanti, ma non raggiunse mai quella soglia. Questo è il racconto dello sviluppo demografico della città con le sue contraddizioni. Dalla fine della seconda guerra mondiale la rinascita: la popolazione astigiana è pian piano aumentata fino ad arrivare al picco di 80.020 abitanti nel 1976. Tra i fattori il maggior benessere con il conseguente aumento del numero delle nascite, ma anche i flussi migratori da varie regioni italiane per le disponibilità di posti di lavoro. Sono nati nuovi quartieri. Poi sono venuti gli anni della crisi che non ha frenato le significative immigrazioni dall’estero. E il numero dei residenti della città è tornato nuovamente a crescere.

L’Astigiano elesse sei padri costituenti

Con la morte di Giulio Andreotti, il 6 maggio del 2013 è rimasto in vita solo il senatore Emilio Colombo tra i 556 Padri Costituenti: ultimo testimone diretto di quella stagione storica, politica e parlamentare che portò alla nascita della nostra Carta Costituzionale. Alla formulazione di quel documento fondamentale, ancora oggi al centro del dibattito politico e istituzionale concorsero anche sei Padri Costituenti di origine astigiana, per provenienza o per un legame intenso e intrecciato delle loro esperienze personali. I loro nomi sono stati spesso dimenticati: Umberto Calosso, Enzo Giacchero, Umberto Grilli, Felice Platone, Leopoldo Baracco, Alessandro Scotti. qui sono sintetizzate le loro storie: intense e talvolta avventurose. Percorsi di vita che – a vario titolo – attraversano la città di Asti e l’Astigiano e si incontrano, ciascuna con le proprie specificità, in una stagione fondamentale della nostra storia repubblicana.

Asti e Venezia si disputano San Secondo

Il santo protettore di Asti è conteso dai veneziani che sostengono di averne la reliquia. è una storia lunga mille anni. Sulla laguna c’é un’isola dedicata al santo martire legionario romano e il suo corpo sarebbe custodito nell’urna di una importante chiesa veneziana affrescata dal Tiepolo e dal Tintoretto. La leggenda narra di rapimenti notturni e sotterfugi, miracoli e processioni. Gli astigiani rispondono dimostrando, anche con l’uso della datazione scientifica del carbonio 14, che la reliquia custodita nella cripta della Collegiata è compatibile con l’età romana. I veneziani si sarebbero presi il corpo mummificato di un vescovo di qualche secolo dopo. E anche sulla facciata della chiesa di Asti c’é un mistero svelato o meglio una controfigura: dal 1988 nella nicchia è stata sistemata una copia della statua di San Secondo. L’originale fu tolto nel 1870 e da allora è in una tenuta a Quarto, a pochi chilometri dalla città.

A Quarto la vera statua. Sulla Collegiata una controfigura

San Secondo: a Quarto la vera statua, sulla Collegiata una controfigura