Per fare una lepre al civet ci vuole, prima di tutto, una lepre. Con questo lapalissiano incipit Giorgio Conte prende per mano il lettore e lo accompagna a scoprire il suo mondo di cacciatore, che ha ormai appeso la preziosa doppietta del nonno al chiodo.
Tra memorie di famiglia e racconto di una passione mai sopita, il libretto diventa una preziosa testimonianza su come dovrebbe o potrebbe essere la caccia: contatto con la natura, conoscenza dei terreni, rispetto della selvaggina, straordinario rapporto con il cane. Conte si descrive con tocco lieve e ironico e ci presenta nonno Attilio “il ventoso” e nonna Tilde “l’imbronciata” e gli amici a tavola. E ci sono anche la lepre ben cucinata e le ricette.