Ha sentito cent’anni di passi avanti e indietro. Ha modellato il corpo della donna che cambia. Ha visto un mestiere evolversi e trasformarsi. Visetti Ortopedia ha appena festeggiato il secolo. Tutto inizia con “nonno” Luigi Visetti. Dopo il diploma da tecnico ortopedico, esercita per qualche anno da libero professionista. Il suo spirito imprenditoriale lo porta ben presto ad aprire, ad Asti, il primo negozio di materiali ortopedici, busti e corsetti. Visetti si affaccia su via Cesare Battisti, con lo sguardo già verso piazza Medici. È il 1915. Passano gli anni e l’attività si allarga. Ai primi Anni 40 Visetti è proprietario di quattro negozi: oltre ad Asti, Alba, Moncalvo, Acqui Terme. Il figlio Elio studia. Dopo aver frequentato il liceo classico, vorrebbe diventare medico. Il suo destino però, sarà un altro. Lo cambia la guerra: Elio abbandona l’Università di Medicina per unirsi alle brigate partigiane nel Cuneese. Scriverà, insieme ai suoi compagni, una delle pagine più eroiche della lotta partigiana in quel di Boves.
I ricordi di quello scorcio di vita sono raccolti in un libro, Un ribelle come tanti. Finisce la guerra. Elio torna a casa. Vorrebbe riprendere gli studi, ma papà Luigi muore improvvisamente. Così nel 1945 la sua vita è decisa: eredita negozi e mestiere, e subentra al padre. La figura carismatica di Elio attraverserà gli eventi e i cambiamenti avvenuti in un quarto di secolo nella città di Asti. Il negozio si era nel frattempo spostato in corso Dante. Negli Anni 60 il trasferimento nei locali di corso Alfieri 187, accanto ai Portici Rossi, là dove ancora oggi gli astigiani vedono le vetrine. Elio scelse di stare ad Asti, ma in quei primi anni del dopoguerra aprì un altro negozio a Torino, in piazza Cln a due passi dal salotto di piazza San Carlo. Fu per decenni il riferimento della Torino bene. Al banco si trattava moda mare, costumi di marca, corsetterie e lingerie.
«Ero una ragazzina, ma ricordo le nostre sfilate presentate da Enzo Tortora» racconta Sara Morandi, attuale titolare di Visetti. «Mio padre…». Si ferma. «In realtà non era mio padre. Mia mamma lo sposò in seconde nozze, ma il papà è chi lo fa giusto?» sorride. «Dicevo, mio padre sceglieva sempre testimonial di alto livello: da Miss Italia alle signore di Casa Agnelli. Per le sfilate arrivavano le più belle indossatrici dalle sfilate di Milano. Io andavo ad aiutare mia madre a servire al banco negli anni in cui facevo l’Università. Ricordo che un’indossatrice non stava bene e arrivò la sostituta: era una giovanissima Alba Parietti accompagnata da Diego Abatantuono». Era mamma Giannina, che oggi ha 83 anni, in regia accanto alla direttrice Angela Negro: «Andava a scegliere le più belle sete a Firenze. Avevamo un gruppo di bravissime donne ricamatrici. Un giorno arrivò uno sceicco del Qatar, fece chiudere il negozio per comprare sete e lingerie. Altri tempi».
Il signor Elio preferiva il clima più rassicurante e tranquillo della sua Asti e le piccole, buone abitudini che si era creato con clienti e fornitori: «Il mercoledì, giorno di mercato, un gruppo di amici si riuniva in negozio e poi andavano tutti a pranzo alla Trattoria della Posta di Serravalle. Era una consuetudine a cui papà non poteva rinunciare». Il signor Visetti aveva anche molte cariche pubbliche: è stato tra l’altro presidente dell’Atletica Astigiana e del Rotary. Il 15 maggio 1996 Elio muore. Il figlio Ezio ha la sua strada e la sua vita. Asti gli sta stretta: dopo la laurea, vive e lavora tra Londra, Francoforte e non si è mai interessato agli affari paterni. Oggi vive a Piacenza ed è dirigente di un’azienda che produce macchine per gelati. L’eredità per continuare la storia di Visetti è di Sara. È lei, una delle Creative di Asti, che porta avanti il mestiere da ortopedico della famiglia Visetti. «È quello che io definisco un negozio di tradizione. Abbiamo avuto dipendenti che sono entrati a 15 anni e sono rimasti con noi per tutta la loro vita lavorativa».
Nel 2001 Sara ha deciso che era ora di cambiare e ha rifatto tutto il negozio. Un cambiamento che ha coinciso anche con un nuovo modo di concepire il lavoro: «Una volta si vendeva un po’ di tutto: non c’era concorrenza. Oggi ce n’è molta: ci salva la specializzazione. Ci teniamo costantemente informati e frequentiamo corsi in tutto il mondo. Ci siamo specializzati in linfologia e stasi venosa. Creiamo coppe di reggiseno conformate, busti di tutti i generi, tutori da bambino, scarpe e plantari su misura. Tutti prodotti di qualità il cui valore aggiunto è come li servi: noi facciamo servizio a casa, spieghiamo come funziona, rispondiamo al telefono e facciamo assistenza. Abbiamo ancora un rapporto umano con i nostri clienti: non devono chiamare un numero verde ma hanno qualcuno con cui parlare. Questo fidelizza».
Sfilata della corsetteria al Teatro Alfieri negli Anni ’60
Continua Sara: «Ho dipendenti che sanno fare tutto: da usare il trapano a cucire». Sono Paola, Daniela, Mirco, Davide, Lucia e Marco, il figlio di 28 anni. Carlotta, la figlia, vive e lavora a Londra. Ha 24 anni e una carriera ben avviata nel mondo del fashion. “Avevo 18 anni quando ho cominciato a lavorare – dice Sara – Ho vissuto il cambiamento dell’attività e della città. Quando c’era Elio, si respirava una buona aria, si parlava con i vicini: ricordo il signor Mauro delle pratiche auto, e il signor Mango dell’assicurazione Ras. C’era un’atmosfera familiare a livello cittadino e ritmi diversi. Non c’era Facebook, non c’erano i telefonini, ma c’erano i rapporti umani. Forse dovremmo ricominciare tutti da lì».
Sara l’ha messo in pratica: la festa dei cent’anni di Visetti Ortopedia è stato un pranzo con tutti i dipendenti attuali ed ex nella casa di campagna dove, una volta all’anno, il signor Elio faceva una grande bagna cauda e un pranzo del minestrone. Una festa in famiglia. Esattamente come avrebbe fatto lui.