mercoledì 23 Aprile, 2025
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Il fascino monferrino della Bela Rosin

Al loro primo incontro lui ha 27 anni e lei appena quattordici   I castelli di Racconigi, Val Casotto, Sommariva Perno, Moncalieri, la palazzina di caccia di Stupinigi, le tenute de La Mandria, Fontanafredda e Mirafiori. Sono tutti luoghi piemontesi legati alla dinastia dei Savoia e chi li va a visitare in ognuno di essi sentirà nominare dalla voce della guida...

A Moncalvo il giorno dei giganti bianchi

Un tempo c’erano cinque fiere, dal 1990 è rimasta solo quella di metà dicembre   Nell’archivio storico del Comune di Moncalvo c’è una mappa attestante la presenza già nel 1420 di uno spazio attiguo al castello indicato come “mercatum bovum”. Era l’area di vendita degli animali da carne e da lavoro e di fatto il luogo di nascita di quella che...

Quando a Moncalvo girò la roulette

Difficile da immaginare, ma c’è stato un tempo, subito dopo la guerra, in cui Moncalvo ebbe una sala da gioco. Forse è troppo definirlo un casinò, ma certamente, visto come sono andate le cose, dal Monferrato è partita la scintilla che ha poi fatto riaprire quello di Saint Vincent. Non c’è da immaginarsi un ambiente raffinatissimo con grandi giocatori...

Umberto Micco, il profeta monferrino dell’hockey su prato

Imprevedibili quanto indecifrabili sono sovente i percorsi che presiedono alla creazione di storie, tradizioni, comportamenti, miti. Emblematico, a questo proposito, quello che portò settant’anni or sono a Moncalvo lo sconosciuto, all’epoca, hockey su prato. Non è infatti fuori luogo chiedersi come sia stato possibile che, a Moncalvo, quattromila abitanti mal contati nella “città più piccola d’Italia”, da sempre famosa...

Nel tempio del bue grasso di Moncalvo

Si muovono a loro agio nei pochi metri quadri della bottega. Chi taglia, chi scrive, chi parla, chi ride. Lavorano senza quasi sfiorarsi. L’occhio attento nota che tutti, nel loro fare, adoperano soprattutto la mano sinistra. Cinque sono e tutti e cinque mancini: Lauro, Marina, Giulia, Stefano e Anna. Papà, mamma e tre figli di 20, 17 e 11...

La drogheria delle meraviglie

Sono pochi, pochissimi a sapere a che cosa serve il “gesso morto di Bologna”. E hanno tutti più di 80 anni. Ecco la risposta: veniva usato, un tempo, per strigliare i buoi e rendere il loro manto più bianco prima di portarli in fiera. Occorre invece essere un ballerino di teatro o uno scalatore di alberi della cuccagna per conoscere la pece greca utilizzata per non scivolare. Forse però non basta essere un astigiano per sapere che li vende una piccola bottega nel cuore del Monferrato. È una “Premiata drogheria”.