domenica 1 Giugno, 2025
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La Iena di San Giorgio e altre storie di sangue. Se il Piemonte è criminale

Quali tragici fatti hanno segnato la storia del Piemonte? Questo libro analizza alcune delle vicende più conosciute del passato e delinea i caratteri dei personaggi che si sono macchiati di colpe terribili, finendo loro malgrado nelle cronache e creando precedenti che sarebbero stati studiati in seguito dalla criminologia.

 

Fatti di sangue. Delitti, peccati e vicende dei criminali piemontesi, John Bo, Yume Edizioni, 2017, 160 pp, 15 euro

 

Briganti, poeti, assassini, storie di uomini che non si dimenticano e che ancora oggi stupiscono per l’efferatezza degli atti compiuti. Scritto da John Bo, saggista che risiede da anni nell’astigiano e ha pubblicato volumi sulla belle époque in Francia, Fatti di sangue passa in rassegna i crimini efferati del passato: l’uccisione del re Umberto per mano dell’anarchico Gaetano Bresci, le barbarie della jena di San Giorgio che nel 1832 uccise sei ragazzine e fu condannato all’impiccagione sulla pubblica piazza del paese, il rapimento di Maria Teresa Novara a Villafranca d’Asti (vedi anche Astigiani 17, pag. 88).

Storie di violenza e pazzia, di killer insospettabili e di vittime innocenti, di evasioni, arresti, condanne e misteri mai risolti. Con la conclusione che include le riflessioni di Cesare Lombroso sull’antropologia criminale, il volume ci guida dentro il buio delle storie di provincia, tra i misteri di una Torino cupa dove si snodano intrighi e vicende criminali, in una interessante indagine documentata.                                                          

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

Manuela Caracciolo

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