domenica 23 Marzo, 2025
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Pippo Sacco

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Funzionario a riposo del Comune di Asti, appassionato cultore di astigianità, giornalista pubblicista, nel 1961 ha iniziato a collaborare con la “Gazzetta del Popolo” e il “Gazzettino di Venezia”, quindi con alcuni settimanali locali e dal 1999 con La Stampa, dove cura la rubrica “Doppio clic”, il raffronto tra scorci di ieri e di oggi dell’Astigiano. Si è dedicato al Palio dal 1967 al 1982, rettore di San Secondo per dieci anni, all’organizzazione del Festival delle Sagre dall’esordio del 1974 al 2005. Socio fondatore e coordinatore del Gruppo Ricerche Astigiane e socio fondatore della Società di Studi Astesi, di cui è vicepresidente. Insignito dell’Ordine di San Secondo nel 2005.

Un monumento che non si vorrebbe più dover aggiornare

Il monumento ai Caduti di Incisa Scapaccino, collocato nel giardino antistante il palazzo comunale, ricorda tre medaglie al valor militare.

Gli ultimi clienti di Villa Favorita

Vila Favorita e le altre case chiuse che vennero definitivamente sigillate in seguito alla legge Merlin del 1958.

Mugnaio ucciso al posto di blocco repubblichino

Prospero Petrini, un mugnaio, cadde sotto i colpi del repubblichino Oddone che venne poi condannato per l'uccisione.

Una lapide celebra piazza Roma risorgimentale

Piazza Roma, un elogio della città di Asti al periodo del Risorgimento e una lapide la ricorda solennemente.

Isacco Artom custode dei segreti di Cavour

Una lapide ne ricorda l’opera da protagonista dell’Ottocento

La fontana dell’Asti spumante zampilla dal 1949

Una fontana dedicata all'Asti spumante, perché in una città come Asti lo spumante fa parte della storia della città.

Il fascino dimenticato del tramway, le ferrovie secondarie

Trenini a vapore percorsero per decenni tre linee dell’Astigiano. Il successo e il declino di uno straordinario mezzo di trasporto pubblico   Oggi sarebbero una bella...

In corso Cavallotti la storia delle prime case popolari

Un po’ nascosta dagli alberelli che fiancheggiano il corso Felice Cavallotti, dal 1925 una lapide è incastonata nel muro delle case operaie che occupano...

Quando per studiare si andava in collegio

Un tempo per studiare si andava in collegio. Vi era costretto soprattutto chi, vivendo fuori città, non aveva la possibilità di viaggiare tutti i giorni.

Il monumento traslocato del conte mecenate

L’epigrafe di sinistra lo ricorda come “mecenate, padre dei poveri, il suo nome vivrà perpetuamente benedetto”.