Il volume, a partire dalla grafica di copertina, sembra inserirsi a pieno titolo nel filone della narrativa del paranormale, candidandosi a futuro “blockbuster”. Le caratteristiche ci sono tutte: Stefano Drago – agente segreto del “Dipartimento Indagini Paranormali”; i misteri insoluti del nostro Paese; una scrittura intrisa di suspence a partire dalle evocative epigrafi all’inizio di ogni capitolo. E poi c’è Asti, tratteggiata dall’Autore con straordinaria raffinatezza respingendone i cliché e facendo emergere la sua anima nera e autenticamente misteriosa nel senso più pieno e vitale del termine.
La figura del settimino, legata al folklore piemontese che vorrebbe i nati di sette mesi titolari di poteri di guarigione o predittivi, nel libro di Borgio si salda al tema del dono e dell’onere, al senso dell’incompiuto, della perenne ricerca che fanno di un romanzo giallo un buon libro. La piacevolezza della scrittura di Borgio si unisce dunque ad una attenta attualizzazione di scenari e tematiche che intrecciano la storia nazionale a quella locale. Il senso del paranormale e del fantastico appare costituire, con grande originalità, soltanto uno tra gli strumenti con cui leggere le vicende della Storia, in un intreccio condiviso e molto piacevole di razionale e irrazionale.