giovedì 21 Novembre, 2024
HomeCosi per sportLeonardo Cendola, l’uomo della “ripartenza” sportiva
Così per sport

Leonardo Cendola, l’uomo della “ripartenza” sportiva

Dal “cortilone” di via Natta alla piscina coperta: il quarto di secolo in cui sorsero gli impianti che ancora oggi “servono” l’agonismo astigiano

Un negozietto cinque per quattro di corso Alfieri, con affaccio su piazza Roma, fu la prima sede, poche settimane dopo la fine della guerra, del nascente Coni astigiano. Prima di allora il Comitato olimpico non era praticamente esistito in città e la “dirigenza” dello sport locale era stata affidata al prof. Alberto Femore, in un locale della Casa Littoria.

Si doveva dunque partire da zero, cercando di dare impianti e spazi a un’attività agonistica che, terminato il periodo in cui i giovani erano impegnati in ben altre e più pericolose faccende, dava segni di notevole effervescenza.

1970: Leonardo Cendola, a sinistra, premia Michele Serra che sarebbe a sua volta diventato presidente del Coni astigiano a metà degli anni ’90.
1970: Leonardo Cendola, a sinistra, premia Michele Serra che sarebbe a sua volta diventato presidente del Coni astigiano a metà degli anni ’90.

Il non facile compito fu affidato a un esperto Arbitro di calcio e Giudice di atletica, nato ad Asti nel 1899 da famiglia di origini pugliesi, militante socialista e titolare, con i fratelli Francesco e Tito, della OMA, una solida azienda metalmeccanica della zona est della città. Si chiamava Leonardo Cendola e per 25 anni fu l’incontestabile motore della ricostruzione sportiva di Asti e del suo territorio. Chiamato all’incarico di Commissario da Giulio Onesti, potente patron del Coni nazionale, di origini astigiane e di dichiarate simpatie socialiste, Cendola si mise al lavoro con un impegno e una passione fuori dal comune, sfruttando ogni occasione o conoscenza (più volte consigliere provinciale, della Cassa di Risparmio di Asti, del Panathlon Club e socio della sezione “G. Gerbi” dei Veterani sportivi) per ottenere ciò di cui la Asti sportiva aveva bisogno: sostegni economici, anche piccoli, ma soprattutto impianti. «Diamo una man d’aiuto» e «C’è una lettera da scrivere» erano i suoi abituali intercalari, a segnalare la costante azione per dotare il capoluogo e il resto della provincia di campi e palestre che consentissero un adeguato sviluppo delle attività sportive e agonistiche. Riunì intorno a sé promettenti giovani dirigenti (tra gli altri, Umberto Vacchelli, Michele Serra, Davide Borello, Giovanni Gonella, Giovanni Mandrile, Giovanni Scrofani e Corrado Malfa) e fu capace di imprese assolutamente straordinarie come la sistemazione del “cortilone” di via Natta (oggi occupato da un parcheggio a due piani), la sola superficie astigiana all’epoca riservata alla pratica dell’atletica leggera.

In quell’angusto spazio riuscì a ricavare una pista di sabbia da 200 metri, poi ricoperta da terra rossa che altro non era che polvere di mattoni macinati recuperati da Cendola nelle fornaci che attorniavano la città. Realizzò, novità assoluta per Asti, le pedane per il salto in alto, in lungo e con l’asta e – vero colpo di genio –, mancando lo spazio per un rettilineo di 100 metri, fece correre la distanza su una pista provvisoria diagonale, tra gli opposti angoli del cortilone. Ma il suo chiodo fisso fu sempre quello della piscina, della cui costruzione il grande amico Onesti si era fatto garante.

Una promessa alla fine non mantenuta. In compenso, forse per “risarcirlo”, il Coni scelse di costruire anche ad Asti, in vista delle Olimpiadi di Roma ’60, il Palazzetto che ancora oggi svolge egregiamente la sua funzione in via Gerbi. Dal negozietto del ’45, la sede del Coni si trasferì quasi subito in alcuni locali di piazza Alfieri, dove occupò anche un grande locale all’ultimo piano del Palazzo, all’angolo con l’omonimo corso, ancora oggi di proprietà della Cassa di Risparmio di Asti.

Diventato Delegato, Cendola diresse con grande passione da quell’ufficio la crescita, talora tumultuosa, del movimento sportivo astigiano fino al 1970, quando lasciò l’incarico per “raggiunti limiti di età”, al dr. Umberto Micco, olimpionico di hockey su prato alle Olimpiadi di Helsinki ’52.

Non smise però di occuparsi di sport, diventando l’ispiratore della nascita ad Asti dell’Aics, che ancora oggi vive e prospera nella nostra provincia con oltre 70 circoli e 6000 tesserati e che gli dedica ogni anno uno storico Memorial calcistico.

Dal 1986 riposa nel cimitero di Asti.

La piscina comunale di via Gerbi
La piscina comunale di via Gerbi
Le schede

L’AUTORE DELL’ARTICOLO

[starbox]

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

Propongo la mappa dei ciliegi in fiore

Quanta bellezza ci regala il nostro territorio nelle varie stagioni. Avete presente quando in primavera incominciano a fiorire i ciliegi? Mille batuffoli bianchi con...

Sul calendario Gennaio-febbraio-marzo 2019

13 gennaio Impresa alpinistica per l’imprenditore canellese Ssergio Cirio, presidente dell’azienda enomeccanica Arol. Insieme alla guida alpina di Cervinia François Cazzanelli, conquista la cima del...

Accadde nel primo trimestre 2009-1919

2009 7 gennaio - chiudono i cinema Politeama e Ritz di via Ospedale. 25 gennaio - si è spento a 86 anni l’enologo Adriano Rampone, per...

La Collina di Spoon River

Gianluigi Faganelli Genova 22 novembre 1933 – Cocconato 24 luglio 2018 Geologo e insegnante di scienze Una laurea in Geologia e la passione per le scienze naturali...

L’acciugaio che lasciò il diploma nel cassetto

Quando sei l’ultimo di una dinastia, diventi oggetto di un sentimento misto di ammirazione e affetto. La dinastia di Mario Delpuy era quella degli...

Don Giuseppe Bolla, “Monsignore ma non troppo”

Moncalvo ha avuto per 22 anni un parroco che i più anziani ricordano ancora oggi. Don Giuseppe Bolla aveva un sorriso dolce e un...

Il misterioso manoscritto del prestigiatore

In una stanzetta al fondo dei locali al pian terreno di Palazzo Alfieri, che oggi, dopo il restauro, ospitano la Fondazione Guglielminetti, oltre 30...

Amare una città, amare il mondo. Piccoli racconti di gentilezza

In tutti i racconti di Giordanino affiorano storie del passato e storie di quotidianità. Ama Asti, le terre che stanno intorno e ama sicuramente...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE