Maurizio Blini, Rabbia senza volto, Golem edizioni, s.l., 2016, pp. 203, euro 14
Maurizio Blini, è autore già di sette bei libri gialli nei quali compaiono sempre due personaggi, uno a capo della sezione Omicidi, l’altro investigatore privato. E’ un giallo senza scene cruente, ma che scorre con la velocità di un lavoro – quello dei poliziotti – e di un “impegno”, quello dei colpevoli di reati senza un attimo di sosta. Nei pochi spazi liberi i poliziotti parlano fra loro, e del mestiere che non potrebbero non fare ma che li schiaccia spesso; di fronte a un collega ucciso si pongono il “perché” tipico degli eventi inaspettati e tragici. Attraversa anche le pagine del libro una sorta di pietas nel constatare l’ingiusta differenza fra i poveracci che non possono pagare avvocati di grido, e quelli che invece possono farlo. Un mondo che l-autore ha conosciuto bene.
Daniele Cerruti, Istinti di vita. L’assoluto mai soluto, Albatros, Roma, 2014, pp.376, euro 12,90.
Opera prima di Daniele Cerruti, nato ad Asti, il volume dal titolo ambizioso e programmatico delinea il percorso di due esistenze che condividono il progetto coniugale da cui, per ragioni diverse, ad un certo punto si trovano a deviare. La quête, la ricerca interiore dell’assoluto delle emozioni ma soprattutto delle esperienze li spinge nell’abisso della propria storia e tra le pieghe più ordinarie della cronaca. Il sentimento dell’irrisolto – dell’”assoluto mai soluto”, come recita il titolo – non assolve i protagonisti e lascia il lettore disorientato. La prosa è ricca ma distaccata, scevra dai sentimentalismi finali che hanno fatto la fortuna di E. L. James nella saga delle Cinquanta Sfumature.
Federico Codevilla, Gianluca Porcile, La rimpatriata, Europa Edizioni, pp. 373, euro 15,90.
Volume dall’intento corale, reso ancora più credibile dal fatto che è scritto a quattro mani da due autori genovesi (quasi) coetanei, dei quali uno – Federico Codevilla, classe 1971 – vive ad Asti, La Rimpatriata rielabora il genere dell’eterno ritorno dopo e da un’infanzia condivisa tra tre amici che anni dopo, senza altri motivi apparenti se non la voglia di rivedersi, decidono di organizzare un incontro. Un quarto amico, morto proprio in occasione del loro ultimo incontro avvenuto cinque anni prima, è il vero convitato di pietra, interrogando i protagonisti attraverso la sua assenza. Il sentimento di un tempo denso, in cui la storia presenta il conto di conflitti dolorosi e cruciali (dalla crisi economica all’undici settembre, passando attraverso il G8 di Genova), è la cifra di una storia raccontata con straordinaria freschezza, ordinata in capitoli che sembrano i titoli delle tracce di un compact disc, relitto di un’epoca che – pur nella contemporaneità – ci appare già vecchia e ci confonde, ricordo tra i ricordi, con tutti i suoi interrogativi.