A Mombercelli, nel cuore della Val Tiglione, opera un’associazione culturale di volontariato dal nome curioso MUSarMO (acronimo di museo arte Mombercelli) che gestisce, d’intesa con il Comune, il “Museo Civico d’Arte Moderna” ospitato nell’edificio dell’ex carcere mandamentale. Il palazzotto, realizzato tra l’Ottocento e il Novecento, su progetto dell’ingegnere Santonè, ha conservato le originarie caratteristiche costruttive, comprese le inferriate che chiudono celle e corridoi ora trasformati in spazi espositivi. L’avventura cominciò nel 1972 per iniziativa di un gruppo di amanti dell’arte. Fra questi Carlo Caratti, già direttore dei Musei Civici di Asti nonché abile incisore, don Francesco Cartello, attuale parroco, Mario Castagneri, conduttore di programmi sulle tv private all’epoca, Giulio Zandrino, proprietario dei locali in cui furono inizialmente esposte le opere, e il gallerista torinese Stefano Pirra. Numerosi artisti risposero all’appello dei promotori, donando alcuni loro lavori che costituirono il primo nucleo del museo. Tra questi: Armando De Stefano, Bruno Martinazzi, Lorenzo Guasco e altri, che sono diventati anche cittadini onorari di Mombercelli, come Simon Benetton, Enrico Paolucci e il critico d’arte Angelo Dragone. Le opere furono acquisite dal Comune che si impegnò a conservarle e a promuoverne la conoscenza. Dopo un periodo di custodia a causa della mancanza di locali espositivi idonei, negli Anni Novanta l’Amministrazione comunale di Mombercelli ne decise il trasferimento nell’ex carcere mandamentale. Il museo fu affidato a Gianmaria Lisa, giornalista della redazione Cultura dei telegiornali della Rai, con casa a Mombercelli, che si dedicò con grande entusiasmo ad arricchirlo contattando altri artisti e promuovendo iniziative per renderne nota l’esistenza. Oltre a rendere visibile l’originaria collezione, si organizzò la mostra su Carlo Leva, lo sceneggiatore di alcuni dei grandi film di Sergio Leone (Vedi Astigiani numero 2, pagina 76), e Paolo Spinoglio, scultore. Sempre grazie al grande impegno di Lisa è stato possibile realizzare nei locali del Museo una biblioteca ricca di oltre mille pubblicazioni, con volumi d’arte, catalogati da Lidia Ollino, referente della Biblioteca Civica.
Il Comune, insieme alla Regione Piemonte e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ha finanziato il restauro dell’edificio, su progetto all’architetto Laura Fiandrotti. Le porte delle vecchie carceri si sono finalmente riaperte nel 2004 con la mostra di Francesco Casorati, allestita da Anna Virando unitamente all’architetto Marta Franzoso (per l’occasione si è anche realizzato il logo di MUSarMO). Nel 2005 è stata organizzata l’esposizione delle opere dell’astigiano Carlo Carosso e ospitato un incontro di musica e poesia in collaborazione con l’Associazione culturale “Lo Spettatore” di Asti. Nella primavera del 2006 si è dato spazio alle foto artistiche del territorio scattate dal fotografo inglese Mark Cooper. Nell’estate del 2007 il MUSarMO ha poi accolto i “Totem” e le opere in legno dello scultore Stefano Drago.
Una mostra per ricordare la figura del giornalista Nanni Lisa
Si sono susseguite numerose esposizioni, tra le tante “Disegnare le emozioni”, con tavole disegnate dal fumettista Gino Vercelli, e la Collettiva “Espressioni D’arte Tra Le Nostre Colline”, con opere di Dino Aresca, Donato Calati, Adriana Costa e altri artisti locali. Nel 2009 si spazia anche nel campo della fotografia con “Ulivi secolari” di Ernesto De Matteis. Giungono nuove acquisizioni: una grafica di Ernesto De Mattei, intitolata “L’inchino”, e un dipinto astratto di Vannetta Cavallotti, “Confusione”. Incisioni, disegni e serigrafie di maestri come Vedova, Galante, Crippa, Ruggeri, Oriani. Da segnalare anche nel 2012 la mostra Di Dolore Il Volto L’Arte si confronta con il Mistero della Passione di Gesù”, con decine di opere di autori diversi. I quarant’anni di attività del MUSarMO sono stati celebrati con una collettiva, “Le Colline – Il Mare”, dedicata a Carlo Caratti e Mario Castagneri. Nel 2015 il museo si è arricchito di importanti lavori artistici come l’acquaforte di Boiseq, facente parte della collezione «La ligne amoreuse chez Renoir» e che riproduce l’autoritratto del maestro impressionista francese. A far parte della già consistente sezione dedicata allo scultore di adozione mombercellese Paolo Spinoglio, scomparso nel 2002, è tornata la coppia dei “Fidanzati”, opera di grandi dimensioni in bronzo che dopo essere stata esposta nella “cattedrale sotterranea” dell’azienda vinicola canellese Bosca, la famiglia dell’artista ha concesso in comodato d’uso al MUSarMO. «Il 23 aprile – annuncia la curatrice Anna Virando – inaugureremo una mostra per celebrare Nanni Lisa, conservatore del MUSarMO dal 1997 al 2003. Oltre a essere giornalista di talento, Lisa si era dedicato alla valorizzazione di un piccolo archivio costituito dal prezioso lascito di Antonio Donat-Cattin, critico d’arte, caporedattore del Tg2 Rai. Reportage e inchieste che Donat-Cattin realizzò, a volte in coppia con Nanni Lisa, sono ancora oggi rievocati con affetto dagli artisti che il giornalista intervistò tra gli anni Settanta e Novanta. Un patrimonio che abbiamo qui a disposizione, consultabile da tutti» L’allestimento prevede opere dello stesso Nanni Lisa, fotografie, e materiale video di repertorio della sua attività. Va ricordato che Nanni Lisa fu tra i curatori della fortunata rubrica televisiva “L’Almanacco del giorno dopo”, in onda per anni sulle reti Rai.
Direttori del MUSarMO
Dal 1972 al 1978: Carlo Caratti. Già direttore dei musei di Asti e affermato incisore.
(Dal 1978 al 1997 a seguito della vendita di palazzo Zandrino, allora sede del museo, le opere furono depositate nel caveau della Cassa di Risparmio. Nel 1997 il museo riprende l’attività nella sede dell’ex carcere mandamentale appositamente ristrutturato).
Dal 1997 al 2003: Gianmaria Lisa detto Nanni, giornalista Rai e artista.
Dal 2003: Anna Virando, ex gallerista.
Don Francesco Cartello è Presidente onorario di MUSarMO e cofondatore.