martedì 2 Dicembre, 2025
HomeNumero 29Notizie inventate a difesa dell’onore della nobiltà astese
topo di biblioteca

Notizie inventate a difesa dell’onore della nobiltà astese

Un abate nel 1647 precursore delle fake news

All’abate cistercense Filippo Malabayla (1580-1657) – oggi è noto – si debbono falsificazioni che miravano a esaltare Asti nobilitandone il passato a discapito della realtà storica.

Ma queste sue manovre non passarono inosservate neppure ai suoi tempi: anzi, diedero vita a metà del secolo XVII a un acceso confronto “a colpi di libro” con un altro ecclesiastico e storico del tempo, Francesco Agostino Della Chiesa.

Il Clypeus del 1647 dell’abate Filippo Malabayla custodito dalla Biblioteca Astense: “scudo” a difesa dell’onore di Asti difende la veridicità delle sue fonti, rifacendosi, con abile mossa e dimostrando una buona conoscenza delle antiche cronache, proprio all’astigiano Ogerio Alfieri, che nella sua Cronaca aveva f issato l’inizio dell’attività creditizia della nobiltà al 1226.

Nel 1645 il Della Chiesa, vescovo di Saluzzo, pubblicò a Torino il volume Cardinalium, archiepiscoporum, episcoporum, et abbatum Pedemontane regionis chronologica historia, nel quale sosteneva che il Comune di Asti si era affermato nel Medioevo ribellandosi ai vescovi e che l’aristocrazia cittadina aveva accumulato ricchezze gestendo banchi di pegno, cosa per il tempo considerata poco nobile e disdicevole.

Queste affermazioni (storicamente incontrovertibili e oggi comunemente accettate) suscitarono l’indignazione del Consiglio civico astese, che incaricò il Malabayla di replicare adeguatamente. Così il padre cistercense pubblicò nel 1647 un opuscolo anonimo polemico intitolato Clypeus civitatis Astensis (Scudo della città di Asti), in cui sosteneva che l’aristocrazia astigiana era stata costretta a darsi al commercio per assicurarsi un tenore di vita confacente al suo status.

Il Clypeus del 1647 dell’abate Filippo Malabayla custodito dalla Biblioteca Astense: “scudo” a difesa dell’onore di Asti

Il volumetto è arrivato fino a noi e conservato dalla Biblioteca Astense. Le obiezioni di Della Chiesa non si fecero attendere molto. Nella Illustratio historica, pubblicata a Mondovì nel 1649, egli si scaglia apertamente contro il Malabayla, definendolo “nasutulus sophista”, e giudicando il Clypeus opera non attendibile: ne evidenzia le inesattezze, le modifiche e le contraffazioni e Malabayla risponde pubblicando a Lione nel 1656 un secondo Clypeus, in cui espone le supposte giustificazioni giuridiche dell’attività mercantile dell’aristocrazia astigiana: un diploma – da lui contraffatto – di Federico Barbarossa, in cui la nobiltà di Asti veniva autorizzata all’esercizio della mercatura e dei cambi senza pregiudizio della qualità nobiliare, e un altro diploma imperiale, anche questo falso, risalente al 1037, in cui anche l’imperatore Corrado II permetteva ai nobili astigiani di praticare il commercio e il credito.

Il Malabayla difendeva non soltanto l’onore della città, ma anche (e forse soprattutto) la storia della sua famiglia, che aveva operato nel settore mercantile e bancario nei secoli XIII e XIV, accumulando ingenti patrimoni. Il vescovo saluzzese, certo del fatto suo, replica con la Corona reale di Savoia, stampata a Cuneo nel 1655, in cui attacca il Malabayla senza più mezzi termini: «un certo monaco di San Bernardo riformato asteggiano, che si professa historico di questa città, [autore di] alcuni scritti pieni di vanità apocrife, fondati sopra iscrizioni inventate o da alcuni supposti memoriali di persone, che furono mai al mondo cavate overo dal medesimo monaco insegnate». (Corona reale, II, pp. 46 s.).

Tutto vero: e l’abate Malabayla questa volta non poté replicare perché era morto ad Asti nell’ottobre del 1656. Ma le sue fantasie, tese ad esaltare il passato della città, avrebbero avuto in Asti ancora lunga vita e molto più successo delle ben più rigorose ricostruzioni storiche del suo antagonista.

 

l'autrice dell'articolo

Donatella Gnetti

Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

3,917Mi PiaceLike
0FollowerFollow
0IscrittiSubscribe

GLI ULTIMI ARTICOLI CARICATI

IN EVIDENZA

L’antica paura del contagio tra animali e uomo

Il lungo percorso della medicina veterinaria   Se ne sono dette tante su come si possa essere diffuso il Coronavirus nell’uomo. Si è puntato il dito...

Per grazia ricevuta, contro i contagi ex voto e santuari

La fede baluardo contro le malattie   Gli ex voto ci parlano di uno stretto rapporto tra cielo e terra, tra straordinario e quotidiano, tra fede...

L’epidemia di colera asiatico a Castelnuovo d’Asti nel 1867

Il contagio arrivò probabilmente dal Torinese   “Peste dell’Ottocento” e “epidemia dal volto urbano”: sono queste due definizioni con cui gli studiosi di storia della medicina...

La storia dell’umanità segnata dalle epidemie

Il sacerdote e accademico astigiano Stefano Giuseppe Incisa, nella XXIX annata del suo Giornale d’Asti, narra un curioso episodio che estende lo sguardo dal...

Penso in dialetto Non mi sento balengo

I dialetti vanno sparendo, li si parla molto meno e soprattutto i giovani hanno più facilità con l’inglese che con la lingua dei padri. Ma...

Sul calendario gennaio-febbraio-marzo 2020

18 gennaio Un aereo ultraleggero precipita e si schianta in piazza Carlo Alberto a Moncalvo. Muore il pilota Lino Frigo, 71 anni, ferroviere in pensione....

Accadde nel primo trimestre 2010-1920

2010 21 marzo - In seguito alle proteste degli animalisti, la Giostra del Pitu di Tonco si svolge per la prima volta con un fantoccio...

Fontanafredda la stanza del bambù e uno storico direttore

Chiedo scusa, anzitutto, se per inoltrare questa lettera ad Astigiani utilizzo l’arcaico mezzo postale anziché la moderna e-mail o altre diavolerie in voga. Venendo all’argomento...

CONTRIBUISCI A QUESTO ARTICOLO

INVIA IL TUO CONTRIBUTO

Hai un contributo originale che potrebbe arricchire questo articolo? Invialo ora, saremo lieti di trovargli lo spazio che merita.

TAG CLOUD GLOBALE

TAG CLOUD GLOBALE
INVIA IL TUO CONTRIBUTO

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE