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Cronache di famiglia tra Asti e la Calabria passando per la povertà

Febbraio 1947: Antonio e Teresa arrivano ad Asti sul treno del Sud. Per la prima volta vedono la neve.

Il titolo: “I pelagra”: la pellagra era una malattia della pelle, con conseguenze gravi, causata da un’alimentazione soprattutto a base di mais, ovvero polenta. Il termine venne poi esteso a chi viveva in condizioni di estremo disagio, ai limiti della sopravvivenza dalla povertà; in altri casi chi conduceva vita ai limiti della legalità. Come a voler significare che il Pelagra e la sua famiglia erano la pelle infetta di croste, portatore di una malattia che volendole lo rendeva incapace di dare sostentamento sufficiente ad una sopravvivenza decorosa, confinandolo ai margini della società.

Febbraio 1947: Antonio e Teresa arrivano ad Asti sul treno del Sud. Per la prima volta vedono la neve. Teresa aspetta un bambino. Poco dopo nasce Giuseppe, autore del racconto. Sono accolti da un amico con cui Antonio aveva fatto il militare.

I pelagra, Giuseppe Furlano, Biblioteca degli scrittori piemontesi, Castellamonte, 2014, pp. 152, euro 15

 

Antonio e Teresa sono costretti a mettere in collegio-orfanotrofio, al “Vittorio Alfieri”, a quattro anni, Giuseppe e due anni dopo anche la figlia. I due bambini resteranno in collegio 9 anni: i genitori trovano lavoro come mezzadri. I bambini tornano a casa solo il sabato e la domenica, e non sempre.

La particolarità del libro sta nella capacità del narratore di raccontare parallelamente Asti e la Calabria, dove non ha mai vissuto. Ma ha ascoltato la madre, soprattutto da anziana, alla Casa di riposo. La madre gli ha trasmesso l’amore e la conoscenza per quella terra, intensa e aspra. Di più di questo straordinario libro è difficile dire. È da leggere. Non è un racconto di nostalgia, è una specie di cronaca affettuosa. E ti viene la voglia di chiedere un giorno a tua madre, tutti i giorni a tua madre, di raccontarti le cose che tu non hai vissuto, che ha vissuto lei prima che tu nascessi.

L'AUTRICE DELL'ARTICOLO

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Astigiani è un'associazione culturale aperta, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di altri "Innamorati dell'Astigiano" per diffondere e divulgare la storia e le storie del territorio.
Tra i suoi obiettivi: la pubblicazione della rivista trimestrale Astigiani, "finalizzata alla raccolta e diffusione di informazioni e ricerche di storia e cultura astigiana dal passato remoto a quello prossimo, con uno sguardo al presente e la visione verso il futuro (dallo statuto), la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico, video e documentale collegato al progetto "Granai della memoria", la realizzazione di presentazioni pubbliche e altri eventi legati al recupero della memoria del territorio.

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