Un piccolo libro, autobiografico, capace di racchiudere in 70 pagine sedici mesi di vita, drammatica.
![](https://archivio.astigiani.it/wp-content/uploads/2023/04/21-loscaffale-04.jpg)
Fiorino Adorno, classe 1925, il 2 marzo del 1944 è richiamato a fare il militare dalla Repubblica di Salò. Non si presenta e viene dichiarato ribelle. Si aggrega alla Brigata Garibaldi a Belveglio, attaccano postazioni tedesche e repubblichine, mettendo però in pericolo i paesi dai quali vengono: case bruciate, uomini fatti prigionieri. I tedeschi li invitano a consegnarsi: sarà data loro la grazia e saranno portati in Germania a lavorare. Terribile il viaggio verso la Germania, il freddo, la paura, la fame, le minacce e le botte. Terribile il ritorno: quattro mesi di viaggio per arrivare a casa. Lo dice il sottotitolo: “una storia semplice”, scritta in modo semplice, e tante volte torna la frase: “non dimenticherò mai” e ancora: “scrivo perché quelle atrocità non si ripetano”.